Come creare un brand di moda e abbigliamento evitando TRUFFE

Creare il proprio marchio di abbigliamento

Creare un brand di abbigliamento

Ci sei, hai deciso di coronare il tuo sogno: creare il tuo brand di abbigliamento. Se non vieni da una famiglia di imprenditori o artigiani del settore, tutto per te sarà nuovo e ti si aprirà un mondo tutto da imparare, con errori da evitare.

Proverò a darti una mano, illustrandoti in modo sintetico le basi, gli errori più comuni da evitare e come procedere, step by step, per dar vita a un marchio di abbigliamento.

Ti aiuterò inoltre a porti delle domande che altrimenti non ti porresti.

Business plan per marchio di abbigliamento

Le domande da porsi per lanciare la linea di abbigliamento

Perché creare un marchio di moda?

Questa è LA domanda numero uno da porsi, ovvero, perché in un mercato ormai saturo, tra mille marchi di fast fashion e brand di lusso, tu desideri realizzarne un altro?

La sola risposta accettabile, a meno che tu non sia un vip o una star dello showbiz, è che tu hai un prodotto che si differenzia da tutti gli altri, destinato a emergere e che quindi, sarai in grado di trovargli una sua nicchia. Come può differenziarsi un prodotto? Proviamo a fare degli esempi:

  • Viene realizzato con materie / materiali particolari 
  • Risponde alle richieste di moda etica in modo diverso dai competitors
  • Si caratterizza un design innovativo
  • Risponde e soddisfa esigenze specifiche di una particolare clientela
  • Veicola un messaggio importante e d’impatto.

Che sia uno di questi motivi, oppure un altro non in elenco, devi tenere bene a mente che il saperti differenziare sarà la chiave del tuo probabile successo. Non differenziarti invece, ti farà sicuramente sparire nel mare magnum dei tanti marchi già esistenti.

Quali saranno i clienti?

Una volta che avrai risposto alla domanda “cosa voglio offrire di diverso al mercato”, le successive che dovrai porti sono: “a chi è dedicato?”, “quali saranno i miei clienti?”.

La scelta del tipo di persone cui il tuo marchio è rivolto, influenzerà molto il modo in cui il tuo brand dovrà comunicare e produrre. Un esempio: per un target giovane non proporrai tailleur da signora con pubblicità in ville Vittoriane, per un target di signore non realizzerai delle T-Shirts stampa all-over con ADV tra vivaci lecca lecca.

Ora hai un prodotto di cui hai deciso l’unicità, i destinatari, non resta che decidere in quale fascia di mercato posizionarsi: fascia alta, media o bassa?

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Non fare l’errore di pensare che basta creare un prodotto affinché questo abbia successo. Crea qualcosa di unico destinato a una clientela precisa!

Il finanziamento e la fascia di mercato 

Prima di decidere in quale fascia posizionarsi, c’è da decidere la base da cui partire, ovvero: da dove provengono i fondi che userai? A meno che tu non abbia vinto al SuperEnalotto (e per fare moda ne servono abbastanza) dovrai:

  • Autofinanziarti
  • Richiedere un prestito
  • Cercare di ottenere finanziamenti

Nel caso in cui tu decida di usare i tuoi fondi economici, dovrai stabilire quanti anni potrai rimanere senza guadagnare, perché i primi anni investirai e basta, ma più di tutto è imperativo che tu fissi un limite da non dover superare. 

Non definire dei limiti può portarti non solo a fallire, ma a perdere tutto quello che hai da parte. C’è di buono che, in caso andasse male, rispetto all’aver ottenuto un prestito bancario, non dovrai essere schiacciato anche dai debiti. 

Cercare di ottenere finanziamenti (oggi se sei under 35 ne puoi avere anche a fondo perduto) sarebbe la cosa migliore. Non è facile, se abiti in una regione o città piccola avrai sicuramente più opportunità a tua disposizione, che richiederli a Roma o Milano.

Ci sono anche concorsi indetti da scuole, da enti come Altaroma e il famoso “Who is On Next?” contest per giovani designer in collaborazione con Vogue.

Decisa la fonte da cui attingere, non ti resta che determinare in quale fascia di mercato posizionarti. Non credere che creare un marchio artigianale, Made in Italy, di livello alto, costi di più di un brand Made in China. 

Un brand di abbigliamento dal costo basso è tale a fronte di un grosso investimento, in termini di numero di capi prodotti in grande quantità.

Un brand di moda dal costo alto è tale perché la produzione e le materie prime costano molto per la realizzazione di una quantità minore.

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Studia un piano finanziario almeno per i primi 5 anni. Se entro questo termine non cominci a guadagnare, inizia seriamente a valutare altre opzioni di lavoro o di rivedere il tuo business plan.

Dove trovare i fornitori

La ricerca dei fornitori di tessuti, filati, accessori e tutto ciò che ti servirà per dar vita materialmente ai tuoi prodotti, è strettamente legata alla decisione della fascia di mercato in cui vorrai inserirti.

Ci sono aziende che hanno prezzi ottimi solo se acquistati in grande quantità o che richiedono dei minimi elevati sotto i quali non è possibile comprare da loro. Questo tipo di fornitori va bene se opti per una grande produzione. 

Ci sono al contrario aziende che ti permettono di acquistare anche 1 kg di filato, o 10 metri di un tessuto, a fronte di un costo più elevato, o con una somma aggiuntiva al prezzo normale sotto un certo minimo d’acquisto. Questo tipo di fornitori va bene se opti per una produzione limitata e di livello più alto.

I fornitori li puoi trovare facilmente nelle fiere di settore, sia italiane che estere, come ad esempio Pitti filati, Milano Unica e Mipel.

Le fiere sono un ottimo modo, non solo per scoprire nuove aziende, ma sono anche un posto perfetto in cui trovare ispirazione per le tue collezioni, in quanto troverai molti stand con i trends di stagione.

Se non ti andasse, o non avessi il tempo di recarti in fiera, la rete è perfetta per cercare nuovi fornitori e piccole aziende che non partecipano alle fiere.

Moda Programmata o sul Pronto, e la distribuzione

La Moda programmata implica un campionario da poter mostrare in largo anticipo, almeno un anno e mezzo prima, ai negozianti.

Normalmente, il campionario viene affidato a un agente, rappresentante o showroom, che ha già un portfolio di acquirenti, ai quali dovrai una commissione e, in certi casi, anche una parte di affitto. 

Puoi anche optare per un tuo showroom, nel qual caso ti consiglio comunque un agente che giri per i negozi con il campionario, o che inviti i proprietari delle boutique, con cui è già in contatto, a scoprire la tua collezione di moda in sede.

Per la moda programmata consegnerai il prodotto alla fine della stagione precedente, massimo agli inizi della stagione corrispondente al prodotto, per esempio, l’estivo si consegna mentre i saldi invernali stanno finendo. A meno che non si tratti di un prodotto continuativo, non stagionale. 

Sul pronto moda, invece, mostrerai il campionario agli inizi della stagione, producendo e consegnando in tempi rapidi, evitando il rischio dei ripensamenti (o anche, purtroppo, chiusure di negozi che ti lascerebbero con una produzione non saldata e ingenti perdite, se “programmata” troppo tempo prima). 

In base a queste scelte potrai decidere se partecipare alle Fiere di settore, spesso costose, ma che ti permetteranno di acquisire più clienti.

Dovrai fare bene i conti, perché, se all’estero, in molti casi la produzione viene pagata 50% all’ordine e 50% alla consegna, in Italia potrebbe presentarsi la necessità di dover attendere anche sei mesi per il saldo. Se produrrai per te, per un tuo piccolo negozio, cosa che io ti consiglio vivamente, o per uno shop online, dovrai organizzarti solo per la tua piccola produzione.

Attenzione però, non pensare, se decidessi di optare per uno shop online, che di fatto hai risolto il problema, perché i costi da investire sono pari, se non maggiori, a quelli di un negozio.

Se non terrai a mente questo, ti ritroverai con una boutique praticamente nel deserto, dove nessuno arriverà mai.

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Che tu voglia investire in un negozio o uno shop online, ricordati che il budget sarà lo stesso.

Che tipo di brand di moda è e come impostarlo

Questa è una scelta molto importante. Non tutti possono permettersi di creare una linea di abbigliamento. Indirizzare, inizialmente almeno, il tuo lavoro verso un solo prodotto specifico ti semplificherà di molto la vita. 

Puoi scegliere se creare una linea per donna, uomo, no gender o bambino; casual, per tutti i giorni, basic, sportswear o elegante; abbigliamento da giorno, da notte, intimo o tra scarpe e accessori. Le scelte sono moltissime nella moda!

Io ti consiglio di partire da una scelta ben precisa e di semplificarla più che puoi.

  • Crea una linea di maglieria da donna. Decidi due massimo tre modelli da sviluppare, che potrai rendere particolari diversificandoli con il tipo di filati che selezionerai;
  • Scegli di ideare un modello particolare di pantaloni da uomo in tessuti diversi;
  • Crea una linea di T-Shirts con delle stampe particolari ad effetto.

Quale che sia la tua scelta, trovare la nicchia di mercato giusta per un tipo di prodotto è sicuramente più facile e meno dispendioso.

Bene ora che hai deciso molti punti del tuo business plan, ovvero… 

  • Cosa offre di diverso il tuo prodotto moda
  • A chi è rivolto
  • Come ti finanzierai
  • Quale fascia di mercato occupa
  • Le materie prime che utilizzerai
  • Il tipo di clientela cui è destinato
  • La distribuzione

… che ti serviranno in seguito per fare il tuo piano di marketing e di advertising, non ti resta che scegliere un nome!

Nome e Marchio del brand

La scelta del nome va fatta in modo sensato. Puoi usare il tuo nome e cognome, deciderne uno che rappresenti il prodotto che fai, il messaggio che vuoi veicolare o crearne uno tutto nuovo, l’importante è che sia facile da ricordare.

Più semplice sarà, più le persone si ricorderanno del marchio.

Avere un brand con un nome chiaro, comprensibile, memorizzabile, ti sarà utile quando svilupperai il tuo sito web e dovrai occuparti della SEO.

Avere un nome complicato è un errore che renderà il tuo marchio poco memorizzabile.

Il nome dev’essere accompagnato da un logo, la somma dei due sarà il marchio del tuo brand. Prima di depositarlo, è imperativo verificare se è già stato registrato e se il dominio per creare il sito web è libero.

Il marchio può essere registrato solo in Italia o anche aggiungendo altre nazioni, ovviamente il costo sarà maggiore. Può essere registrato all’Ufficio Brevetti e Marchi, presso una qualsiasi Camera di Commercio o tramite le agenzie di servizi, presentando la documentazione prevista firmata.

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Che sia per il nome del tuo brand o per la linea di prodotti da creare, fa della semplicità la tua via!

Collezione di moda: basi per la progettazione  

L’ispirazione è fondamentale per creare una collezione di moda è la benzina che ti fa andare avanti. Non sempre è facile individuare la fonte da cui trarre delle idee, perché non arriveranno solo da te, a volte c’è bisogno di una scintilla iniziale. Può essere una sfilata, un libro sulla storia della moda, la strada, i social, lo stile di qualcuno che ti piace, un film, i tuoi viaggi, una cultura. Trovare idee, immagini, modelli, che ti ispirano e che puoi mescolare insieme, possono diventare gli elementi chiave della tua linea di moda.

Per iniziare a creare una linea abbigliamento prendi nota di tutto quello che ti piace, scatta qualche foto, scrivi i tuoi pensieri. Se ti piace un designer fai attenzione a non copiarlo, perderesti in originalità. Studia, magari, più stilisti per ispirarti e prendi nota dei dettagli. 

Il secondo passo è cominciare a fare gli schizzi su di un album da disegno, identificando le linee della collezione. Lo sketchbook è uno degli strumenti più importanti per un designer. Porta il tuo sketchbook sempre con te, anche uno piccolo.

Agli schizzi seguiranno i figurini illustrativi colorati, che mostrano i capi indossati in movimento: un modo per far capire i materiali, le qualità, se sono pesanti, leggeri, quali le loro caratteristiche peculiari. 

Se hai molte idee, ma sei più commerciale / esperto di marketing, e disegnare proprio non fa per te rivolgiti a un fashion designer. In rete esistono anche figurini che puoi scaricare e “vestire” con le tue idee. 

Ideare capi che catturino l’attenzione dei clienti, senza prendere in conto la funzionalità è un errore nella progettazione dei capi. Il designer deve immaginare ciò che un cliente potrebbe desiderare ma sempre bilanciando creatività e praticità. Tieni presente che più le linee e le idee saranno semplici e facilmente realizzabili, meno spenderai.

Creare una collezione di abbigliamento  

Una volta trovata la fonte d’ispirazione, il passo successivo per realizzare un proprio marchio di abbigliamento è creare il moodboard, ovvero realizzate fisicamente un collage che racchiude:

  • le idee che ti sono venute in mente;
  • le immagini che ti sono piaciute;
  • i colori di tendenza e i materiali della stagione che verrà e che sono destinati a fare tendenza.

Per la ricerca dei colori è fondamentale l’uso del Pantone, sia come sito di tendenze colore e come parametro standard industriale per l’identificazione dei colori a livello industriale. Ogni tono ha un nome e un codice, che permette di ricrearlo su Photoshop. Sul loro sito trovate tutte le sfumature possibili e pubblicano regolarmente anche sui social i colori che andranno di moda e i loro possibili abbinamenti.

Per questo esistono dei book in vendita da comprare, puoi rivolgerti agli studi che studiano i fashion trends o visitare le fiere di settore.

Ricorda che sarai sempre avanti di un paio d’anni quando creerai. Capire, individuare e saper anticipare le tendenze delle stagioni future è il vero talento di un fashion designer. Ma c’è anche a chi non importa saperlo, crea uno stile suo e ciao ai fashion trends!

Quando avrai i disegni e il moodboard il passo seguente per lo sviluppo e la creazione di una linea di vestiti è compilare il piano di collezione con le schede tecniche. Ovvero, i capi vengono disegnati senza silhouette che li indossano, ma in piano con tutti i particolari: cuciture, tessuti, dettagli, misure di ogni parte.

Il design tecnico è una fase fondamentale per il processo di produzione, che in molti non conoscono. Normalmente si utilizzano software come Photoshop, Illustrator, InDesign o programmi Cad per creare i disegni tecnici, ma puoi anche farlo a mano. A ogni capo viene assegnato un codice identificativo e in caso anche un nome. Le schede vengono corredate con foto o un pezzettino di tessuto o filato con cui ogni capo verrà realizzato. Questa cosa è fondamentale per la produzione e i fasonisti, ovvero coloro che realizzeranno materialmente i tuoi vestiti. Con il disegno tecnico si procede alla creazione del cartamodello sartoriale, ovvero un prototipo in carta realizzato con le misure della taglia S o XS, la larghezza per le cuciture e lo sviluppo delle taglie.

Questi passi nel processo di sviluppo sono la chiave per una corretta vestibilità. Se sbaglierai i paramenti corretti per lo sviluppo taglie, e magari hai uno shop online, sarai sommerso dai resi. Un capo ben sviluppato, che veste bene verrà anche indossato più spesso in giro, il che aumenta la brand awareness e le vendite. Passiamo quindi alla fase finale.

Realizzare il campionario di moda

Se vuoi aprire un brand di abbigliamento ovviamente ti serviranno fisicamente i capi e si inizia dai campioni, cui seguirà la produzione. Lo scopo del processo di campionamento è quello di perfezionare l’idea che hai, ottenendo campioni dalla fabbrica o dalle persone che produrranno i tuoi prodotti finali.

Ogni capo della collezione verrà realizzato in un unico esemplare, provato, sdifettato, controllato in ogni suo elemento, cucitura e dettaglio, finché non lo troverai perfetto e sarai soddisfatto. Questa può essere la fase più dura, dove sarti e maglieristi potrebbero farti esaurire, quindi preparati ad avere molta pazienza. I campioni non servono solo per la produzione:

  • Si utilizzano per mostrarli alle fiere e/o ai possibili acquirenti: negozianti, clienti, per fare gli ordini e, di conseguenza, pianificare la produzione;
  • Servono per fare le foto still life (se avete uno shop online), i lookbook e gli editoriali con le modelle, per questo si creano sempre in taglia S;
  • Si danno alle PR che li consegneranno su richiesta alle riviste di settore, per essere pubblicizzati e pubblicati negli editoriali. Li presteranno o regaleranno, se non verranno pagati, ai testimonial, vip o influencer che li pubblicheranno sui social o indosseranno a eventi.

Il tempo per la fase di campionatura, e dopo la produzione di ogni indumento, dipendono da alcuni fattori: da come e quanto è complicato il tuo design e se hai consegnato in tempo le schede tecniche. Ricorda che per creare bene una marca di abbigliamento il tempo è fondamentale: ritardi possono farti perdere ordini e clienti, fretta farti ottenere capi mal cuciti, mal realizzati e dover ricominciare tutto da capo. Affidati solo a persone professionali e competenti, dovesse costarti di più.

Per produrre la tua linea di vestiti dovrai conoscere quanti capi sviluppare, questo ti permetterà di fare il calcolo esatto di tutto ciò che ti serve: il corretto totale dei materiali (metri di tessuto, kg di filati, etc), degli accessori (zip, bottoni strass, etc), che dovrai ordinare tu, a meno che non ti affiderai a fasonisti che hanno già tutto il necessario per la produzione. Sbagliare questi calcoli equivale a perdere molti soldi.

Bene, sei pronto con le basi del tuo brand. Avrai un po’ paura ed è normale, ricordati sempre di essere ottimista e fiducioso, se non credi tu nel tuo prodotto non ci crederanno neanche gli altri!

Gli ultimi consigli che mi sento di darti sono questi:

  • Non affidarti solo alla tua creatività, bisogna vendere! (Vedi come creare il tuo e-commerce di moda su Godaddy e Shopify)
  • Prima di aprire il portafoglio a qualsiasi sconosciuto, o azienda, che ti promette qualcosa, chiedigli prove tangibili di ciò che ha realizzato per altri, i risultati e appura che sia vero (diffida dal gettonato “con noi sarai nei primi risultati di Google”)
  • Da cui ne deriva: attento alle truffe, sono ovunque (soprattutto tutela le tue idee leggi su Tutelio come fare)
  • Meglio non risparmiare su cose importanti, per non dover poi pagare due volte
  • Nessun uomo è un’isola, circondati di professionisti che amino il tuo brand, senza credere di poter fare tutto tu. Un buon ufficio stampa ad esempio è molto importante, che abbia uno spazio espositivo per i tuoi prodotti, che potranno così essere visti da vip e direttori di riviste di moda
  • Controlla, o fai controllare, ogni singolo capo che ti viene consegnato dalla produzione, potrebbe avere dei difetti e perderesti in credibilità
  • Non è semplice gestire un marchio di moda, ma ci sono tanti aspetti e soddisfazioni, come il poter esprimere la propria creatività, che ti ripagheranno di tutte le fatiche.

…Che l’avventura abbia inizio!

Laura Azzariti



Quanto costa creare un marchio di abbigliamento?

Chi decide di creare da zero un proprio marchio di abbigliamento deve sicuramente possedere creatività ed entusiasmo, ma queste caratteristiche devono scontrarsi fin da subito con la parte macchinosa della creazione del marchio.

Prima di iniziare qualsiasi produzione occorre infatti definire e registrare il proprio marchio, il che consiste in alcuni passaggi da affrontare, elencati qui di seguito:

Originalità 

Le copie non piacciono mai a nessuno, perciò la prima cosa da fare è controllare che non esista già un marchio uguale o simile a quello che abbiamo pensato. Equivarrebbe a un fallimento già scritto.

Registrazione

Il costo per la registrazione del marchio dipende dal numero di categorie in cui scegliamo di farlo rientrare e se scegliamo di registrarlo solo su territorio italiano o anche europeo. Il range di spesa per la registrazione in Italia va da poco meno di €200,00 in su, mentre per l’Europa è circa sei volte superiore.

Documenti

I documenti necessari per la domanda all’Ufficio Marchi e Brevetti sono:

  • domanda di registrazione originale (modulo MA-RI) con marca da bollo di €16,00 e due copie;
  • esemplare del marchio in A4;
  • pagamento di F24 all’Agenzia delle Entrate (€101,00 tassa di registrazione per una classe + €34,00 per ogni eventuale classe aggiuntiva);
  • versamento dei diritti di segreteria, circa €40,00 (+ marca da bollo €16,00).

Facoltativi sono invece:

  • lettera d’incarico €34,00 + €16,00 bollo;
  • documento di priorità.

Tutta questa procedura garantisce una tutela valida 10 anni, dopodiché è necessario effettuare un rinnovo della domanda.

Quanto costa creare un proprio brand?

Il brand, se ben realizzato, può determinare il successo di un’azienda, per questo motivo non bisogna sottovalutare l’importanza della sua creazione.

Innanzitutto bisogna partire avendo ben chiaro cosa si intende con brand; il brand è un costrutto di valori che il cliente associa all’azienda. Questi valori in parte possono essere controllati e veicolati dall’azienda stessa, in parte non sono controllabili e sono frutto dell’immaginario del cliente stesso.

Gli elementi che l’azienda deve sfruttare per costruire la propria brand identity sono:

  • Personalità dell’azienda: attraverso la quale definire chi siete, a chi vi rivolgete e dove volete arrivare.
  • Nome: la scelta del nome è un punto cruciale, esso deve essere allo stesso tempo conciso, chiaro, facile da memorizzare, originale e deve esprimere la vostra identità.
  • Immagine coordinata: gli elementi grafici (immagini, colori, font, linee ecc.) utilizzati per la comunicazione dell’azienda devono seguire lo stesso stile per contribuire a rendere il brand subito identificabile dal cliente. 
  • Logo: il logo è la facciata dell’azienda, è l’elemento che racchiude graficamente tutti i valori del brand. Per questo deve possedere caratteristiche che lo rendano unico, adattabile a diversi spazi e dimensioni (deve poter essere riprodotto in diverse grandezze e rimanere comunque riconoscibile), non troppo elaborato (meglio non mescolare troppi segni o colori, si creerebbe solo confusione).

La determinazione di questi fattori costituisce solo una parte della creazione del brand, questa è infatti la base dalla quale partire per aumentare la propria brand awareness, ovvero far conoscere e crescere la propria azienda e la familiarità che il pubblico ha con essa.

Ma quanto costa creare da zero un proprio brand? Il costo può oscillare da €0 a più di €1000 tutto dipende da chi fa cosa; intraprendendo questa strada da soli il costo a livello monetario sarà prossimo allo zero, mentre il costo in termini di tempo e impegno sarà davvero alto.

In ogni caso, visto l’importanza cha ha il brand in un’azienda è consigliabile affidarsi a professionisti del settore. Così facendo si ha la certezza di elaborare un progetto solido e coerente, funzionale e professionale, ma chiaramente tutto ciò ha un costo, che varia in base a quanti collaboratori partecipano.

Quanto costa un campionario di abbigliamento?

La realizzazione del campionario è l’ultimo step del flusso creativo di un capo. Iniziato con un’idea, trasferita su un figurino, diventato poi cartamodello e prototipo che, una volta confermato, prende finalmente forma attraverso la produzione di un campionario. 

La produzione del campionario in molti casi è affidata ad aziende esterne che talvolta, per poter ammortizzare i costi, pretendono un ordine minimo di pezzi per modello, in questi casi la produzione di un numero elevato di pezzi risulta essere più conveniente.

Il costo di un campionario di abbigliamento arriva anche a rappresentare il doppio del costo della produzione del modello stesso. Seppur apparentemente esosa, è una spesa necessaria per poter promuovere i propri prodotti e avviare la produzione vera e propria.

Come si fa un campionario?

La creazione di un campionario è preceduta da una fase di studio e ricerca per poter definire alcuni concetti che guideranno tutta la realizzazione.

Innanzitutto bisogna ricordare che un buon campionario è la chiave per differenziarsi dalla concorrenza, ecco perché è importante puntare su capi originali e unici.

L’ideazione del capo dipende anche dal target di riferimento, è consigliabile rivolgersi a un target ridotto, focalizzandosi su una porzione di mercato magari non molto gettonata, per limitare la concorrenza.

Una volta stabiliti stile e target sarebbe un peccato sottovalutare i materiali. Da qualche anno ormai sta prendendo piede il concetto di moda ecosostenibile, dove le materie prime sono riciclate e riciclabili, per combattere sprechi e inquinamento.

Il campionario realizzato va anche fatto conoscere e pubblicizzato, per farlo di possono sfruttare diversi canali:

  • Rappresentanti: figure intermediarie che promuovono i prodotti di un’azienda ai rivenditori
  • Internet: il canale più utilizzato oggi per farsi conoscere dal più ampio numero di persone possibili
  • Fiere: offrono una buona visibilità e un contatto diretto con i compratori.

Tutti questi canali possono essere utilizzati contemporaneamente, uno non esclude l’altro, l’importante è che in ogni comunicazione venga rispettata la brand identity dell’azienda.

Quanto è il ricarico sull’abbigliamento?

Per definire il prezzo di vendita del prodotto finito bisogna prendere in considerazione diversi elementi:

  • in primo luogo fare un calcolo dei costi fissi e variabili che servono per realizzarlo, ovvero le spese dell’attività, questo servirà ad assicurare un bilancio positivo;
  • stabilire un obiettivo di guadagno da raggiungere;
  • studiare i prezzi della concorrenza;
  • considerare la qualità dei propri prodotti;
  • tenere presente l’andamento di mercato.

L’insieme di questi elementi servirà a stabilire il ricarico da applicare ai capi per definire il prezzo di vendita.

Beatrice Angelini