Moda vegana e crueltyfree

Il magazine www.NaturalMania.it, si occupa di stili di vita “green”, design ecologico e moda vegana, con alcune considerazioni sull’utilizzo di materiali cruelty-free nel mondo della moda.

La moda è da sempre uno dei settori più aperti e permeabili alle novità e alle ultime tendenze, pertanto, non poteva farsi trovare impreparata di fronte alle rinnovate esigenze di una fetta sempre più importante di consumatori che ricercano non soltanto un “bel capo di abbigliamento” o seguono semplicemente una moda o uno stile nel vestirsi, ma cercano di acquistare abiti che rispecchino i loro valori etici.

Considerando che la “fetta di popolazione” vegetariana (o vegana) è in crescita, ecco che anche l’industria della moda risponde a questa esigenza fornendo linee di abbigliamento basate su materiali non di derivazione animale.

L’industria della moda è diventata più sensibile alle tematiche etiche e ambientaliste, tanto care ad animalisti e vegani. Secondo un recente studio pubblicato dalla Lav, oltre il 30% degli intervistati si è mostrato interessato ai prodotti che non richiedono l’uso di componenti animali e il 40% di loro ha palesato una spiccata propensione all’acquisto di capi realizzati con materiali alternativi.

Sono sempre di più le persone che bandiscono i prodotti di origine animale, quali pellicce, giacche di pelle e maglioni di lana, promuovendo l’uso delle fibre vegetali o sintetiche. E ora scopriamo insieme qualcuno di questi sostituti crueltyfree per outfit vegani!

Pelle vegana cos’è

Mai sentito parlare del Pinatex? Un tessuto ricavato direttamente dall’ananas!

Di recente, la designer spagnola Carmen Hijosa, è riuscita a realizzare un particolare tessuto ottenuto mediante la lavorazione delle fibre dell’ananas. Si tratta del Piñatex, materiale molto resistente e alternativo alla pelle, ricavato dalle foglie della pianta. Molto simile ad una tela o ad una pergamena, può essere anche colorato e stampato diventando una ecopelle che consente ai fashion designer una grande versatilità e creatività.

La similpelle realizzata con le mele

Inventato da un ingegnere altoaltesino, questo materiale può sostituire la pelle prestandosi per la realizzazione di borse e valigie. Il tessuto è spesso e resistente e viene creato mediante un processo che prevede la lavorazione e la polverizzazione degli scarti delle mele, buccia e torsoli compresi. Ribattezzato pellemela (forse sul naming si potrebbe fare meglio), questo materiale sostitutivo ha trovato subito una buona applicazione nella realizzazione delle borse.

Esiste anche la pelle di albicocca: lo sapevate?

Alcuni designer olandesi hanno invece brevettato una maniera a dir poco originale per realizzare borse ed altri accessori, quali zaini, cinture e portafogli, utilizzando un particolarissimo tessuto ottenuto con la buccia dell’albicocca. Tali accessori, altrimenti realizzati in pelle, si sono mostrati estremamente resistenti, oltre che impermeabili, convincendo immediatamente i loro primi acquirenti. Da qualche anno, anche le arance vengono impiegate per dar vita a molti oggetti e capi d’abbigliamento!

Il Tencel sostituisce il cotone

Se non ne avete mai sentito parlare, dovreste raccogliere informazioni su questo tessuto che si propone di sostituire definitivamente il cotone nella produzione industriale. Il Tencel, o Lyocell, si presenta più elastico del cotone ed è ricavato da una fibra naturale, realizzata con materiali biodegradabili ottenuti dagli alberi di eucalipto. I colori di questo particolare tessuto sono straordinariamente ricchi ed intensi.

Conclusioni

La ricerca di nuovi materiali è un aspetto centrale per la nostra economia e per l’industria del fashion e, grazie a ricercatori che ogni giorni cercano di “innovare” e scoprire nuovi materiali e tessuti, è sempre più possibile vestirsi in maniera cruelty free senza dover rinunciare al proprio stile!