Lino: Quali sono le caratteristiche?

Quali sono le caratteristiche del lino

Scientificamente conosciuto come “Linum usitatissimum”, il lino è una fibra naturale che è composta da cellulosa per il 70%, ha un’origine antichissima ed è considerato un tessuto davvero prezioso grazie a diverse proprietà.

Viene spesso usato come materiale per produrre biancheria da casa come tende, cuscini, lenzuola, tovaglie e asciugamani, ma anche abbigliamento estivo. 

Il lino è particolarmente apprezzato per le sue numerose qualità, come la versatilità, il rispetto dell’ambiente, l’ipoallergenicità, la traspirabilità, la resistenza, la freschezza e l’innegabile bellezza. La storia e la conoscenza delle proprietà del lino sono millenarie, con la produzione che avviene soprattutto nel centro Europa. 

Le caratteristiche del tessuto lino sono le seguenti: 

  • Resistente: la fibra di lino è molto resistente e, nonostante ripetuti lavaggi, si mantiene intatta. Anzi, riesce ad acquistare maggiore morbidezza, non ingiallisce e non si deforma, diventando col passare del tempo più bianco. 
  • Anallergico: oltre a essere tale, è anche battericida, quindi particolarmente indicato per le pelli più sensibili. 
  • Sostenibile: naturale ed ecologico, la coltivazione del lino rende più ricco l’humus contenuto nel terreno. Inoltre, poiché l’acqua piovana è più che sufficiente, l’irrigazione artificiale non viene sfruttata. Non servono pesticidi, è biodegradabile e riciclabile al 100%. 
  • Traspirante: il lino assorbe ottimamente l’umidità e fa respirare la pelle. Inoltre, è in grado di filtrare i raggi UVA. 
  • Termoregolatore: i tessuti di lino offrono enorme freschezza (ciò spiega il suo utilizzo per produrre indumenti estivi) e mantiene costante il calore, quindi ottimo anche in inverno. 

Come si ottiene la fibra del lino?

La fibra viene estratta dalla pianta di lino, che è alta più o meno un metro, con fiori bianchi e blu molto piccoli che sbocciano nel medesimo giorno. Ecco come si ottiene la fibra attraverso la lavorazione del lino:

  • Raccolta: per ottenere la massima lunghezza della fibra, l’intera pianta viene sradicata dal terreno e trattata tramite macerazione. Se viene richiesta una fibra finissima, le radici vengono estirpate e raccolte quando sono ancora morbide.
  • Tosatura: la corteccia è la parte della pianta da cui vengono estratte le fibre di lino. Poi viene decorticata, vengono eliminati i residui di legno e le fibre vengono lavate e pettinate.
  • Filatura: tramite tecniche preziose e antiche, le fibre vengono filate in modo da ottenere diversi tipi di filato a seconda della qualità richiesta.
  • Nobilitazione: questo termine viene spesso usato per descrivere alcuni processi utilizzati per nobilitare ulteriormente il lino e portarlo sul mercato. Si tratta soprattutto di “candeggio”, il quale prepara le fibre alla tintura, della “tintura”, in cui il filato viene immerso in una soluzione di acqua e colorante, e della “setacciatura”, che conferisce rigidità alle fibre del tessuto.

Come si ricava la stoffa di lino?

Il tessuto di lino, o stoffe di lino, è realizzato con fibre vegetali naturali ricavate dagli steli del lino. Il termine “tessuto di lino” si riferisce sia al tessuto di lino puro che al tessuto misto con cotone, lana o poliestere. Gli aspetti negativi del lino sono ridotti dall’aggiunta di altre fibre. 

Ad esempio, l’aggiunta di fibre riduce la tendenza dei tessuti lino a sgualcirsi, pur mantenendo le proprietà desiderate (come traspirabilità e durata).

Perché il lino è così pregiato?

Quello che molti non sanno è che il lino non è solo un tessuto nobile e prezioso, ma anche la fibra più antica del mondo.

Si tratta di un tessuto dalla lunga storia, originariamente utilizzato per realizzare bende per coprire le mummie degli Egizi. Per questo motivo, ancora oggi è una presenza fissa nei nostri guardaroba.

Come abbiamo visto in precedenza, ha molti vantaggi e pochi svantaggi, ma può essere utilizzato per molti scopi, non solo come tessuto. E probabilmente tutti avranno sentito parlare di lino almeno una volta, che si tratti di un semplice condimento per l’insalata o di un ingrediente contenuto nello shampoo preferito.

Nulla è più noto del lino, poiché le sue proprietà superiori ne hanno determinato l’impiego in un’ampia gamma di applicazioni, tra cui quelle alimentari, cosmetiche e farmaceutiche.

I tantissimi impieghi del lino variano principalmente a seconda della finezza della fibra. In altre parole, più la fibra è fine, più il filato che viene ricavato sarà sottile e, di conseguenza, altrettanto lo stesso tessuto. Tutto questo ha portato a classificare il lino in tre tipologie: 

  • lino fine, come merletti e pizzi;
  • lino mezzano, come asciugamani, lenzuola, abbigliamento, ecc.;
  • lino grossolano, come strofinacci e tovaglie. 

È anche un materiale di facile manutenzione. Questo vantaggio non può essere sottovalutato, considerando che tessuti molto delicati come la seta possono rovinarsi facilmente. 

Come la canapa, anche il lino è una fibra ecologica. Che cosa significa? Ha un basso impatto ambientale, in quanto la sua coltivazione riduce le emissioni di carbonio.

A differenza di altre fibre, tipo il cotone, richiede meno acqua (è sufficiente l’acqua piovana) e un uso minimo di fertilizzanti (ma completamente nullo nel caso dell’agricoltura biologica).

Inoltre, non vengono generati rifiuti, poiché vengono utilizzate tutte le parti della pianta raccolta (olio, semi, tintura, ecc.). Tutto ciò spiega perché il lino viene considerato un tessuto pregiato. 

Giusy Pirosa