Borse made in Italy, sostenibilità e arte di Kilesa: intervista a Bianca Imbembo

Kilesa di Bianca Imbembo - borse di lusso

Un candido fior di loto che rinasce dalle acque putride e paludose è il protagonista indiscusso di Kilesa: luxury brand di borse e accessori ecosostenibili made in Campania, nello specifico situato a Napoli; si tratta di un’azienda rigorosamente 100% made in Italy con forte vocazione verso l’etica sostenibile. Abbiamo voluto conoscere più a fondo le linee di questi prodotti artigianali all’ultimo grido intervistando l’eclettica imprenditrice Bianca Imbembo.

“La mia passione nasce in giovane età e sono sempre stata un’appassionata di moda che dava consigli alle amiche sull’outfit giusto da indossare per ogni serata.”

La spontaneità con cui è sbocciato l’amore per la moda di una donna innovativa e intraprendente è stato l’inizio di un lungo viaggio che ha iniziato a mettere le sue radici nel 2013 in un contesto nazionale, per poi divenire internazionale.

“Kilesa è un insieme di sentimenti contrastanti: l’ansia, la paura e la determinazione che appartengono a noi donne che sentiamo l’esigenza di metterci in gioco quotidianamente.”

Borse made in Italy: artigianalità e creatività Kilesa

Ciò che è di vitale importanza non è soltanto metterci la passione, ma anche l’animo emozionale permettendo all’artigianalità di comunicarceli entrambi, creazione dopo creazione.

La filosofia orientale avvolge i prodotti Kilesa con un marchio distintivo e caratterizzante: il fiore di loto. Ebbene sì, lo spirito di una donna che ha il coraggio di splendere di fronte alle ostilità viene rappresentata da un simbolo apparentemente delicato e fragile, ma intriso di saggezza e meditazione sul significato dell’essere una donna resiliente in un mondo conflittuale e trasgressivo. 

È stato piuttosto facile per me, nell’ascoltare le parole della CEO, traslarmi nell’immaginario di una giovane delle nuove generazioni che cerca di vincere contro le sfide di un’iper-globalizzazione in continua espansione e che sente la necessità di racchiudere tutte le sue felicità e angosce in un oggetto che le custodisca al meglio. Dopotutto, la famosissima Mary Poppins aveva di tutto e di più nella sua borsa, se ci pensiamo. 

L’universo Kilesa vuole far comprendere quanto sia davvero fondamentale poter ricorrere al potere di un oggetto così intimo per noi donne come la borsa, per sentirci capaci di andare oltre i difetti di una società pretenziosa. 

“Le linee di Kilesa sono contraddistinte da segni geometrici e sagome che donano un tono deciso, adatto a una donna che ama comunque osare.”

L’imprenditrice definisce i suoi prodotti con il termine ‘iconici continuativi’, in quanto non passano mai di moda e tendono a rinnovarsi con l’introduzione di nuove forme e nuances man mano che trascorrono le stagioni, ma rimangono sempre fedeli al progetto originale. 

“Il prototipo viene sviluppato da un modellista nelle nostre fabbriche artigianali in Campania. In seguito, si realizza sulla base di una bozza lo sdifettamento che darà vita al primo modello di borsa.”

Come un materiale grezzo possa convertirsi in un capolavoro da indossare è affascinante per molteplici aspetti, e ciò che lo rende ancora più intrigante è l’attenta selezione di ogni minimo dettaglio che si trova alla base di cui noi consumatori siamo perlopiù ignari. 

“Utilizzo pellami privi di tannini cioè non tossici, e ho in itinere un progetto di realizzazione di borse con materiali ottenuti dallo scarto della frutta.”

Kilesa ha scelto di sorprenderci con la trasformazione innovativa della materia allo stato puro perché è in grado di creare mettendosi nei panni di un mondo con un ambiente sofferente. È un concetto che traspare come punto cardine per lo sviluppo di collezioni che motivano all’acquisto ‘green’, e che incita al cambiamento di rotta di un’umanità che sta andando verso una brutale collisione con il benessere dell’ecosistema. 

“Quando è partito il mio progetto nel 2013, essendo sempre stata vicina all’ambiente, ho creato il mio primo bauletto ‘pet’ ottenuto con il riciclo delle bottigline di plastica; il rispetto non solo per sé stessi, ma per tutto ciò che ci circonda.”   

La tradizione del preservare con costanza la bellezza del mondo e dei suoi spazi non tramonta mai, poiché amare madre terra dovrebbe essere il credo primordiale da perseguire nel compiere le nostre azioni su una terraferma che non ci spetta di diritto.

“Il nostro motto è il lusso garbato da sfoggiare con leggerezza, inteso a rappresentare un prodotto duraturo nel tempo e non come affermazioni di status symbol.”

Sappiamo bene che indossare un accessorio lussuoso attira molto l’occhio di chi ci guarda, ma i modelli di Kilesa conservano una semplicità genuina che conferisce al corpo femminile un’allure elegante e composta, senza risultare esuberante nei colori e nelle forme; ho notato subito che fosse una borsa estremamente versatile che si adatta bene a ogni silhouette risaltandone il portamento.

“La donna che indossa Kilesa è colei che riesce a risolvere i propri conflitti, a vincere e ad evolvere.”

Ritornando sul tema Oriente, mi sono innamorata di Kilesa quando ho letto il significato integrale di questa parola tanto intensa, e la definisco tale perché fa allusione a un concetto filosofico orientale secondo cui i “Kilesa” dovrebbero essere i turbamenti mentali ripercorsi dalla sensibilità dell’animo umano nel superare degli ostacoli per raggiungere gli obiettivi prefissati. 

Personalmente ho sempre creduto che mantenere l’equilibrio necessario a superare le difficoltà esistenziali come lo fanno in Oriente fosse piuttosto impraticabile per noi occidentali che abbiamo uno stile di vita molto diverso, finché non ho preso l’iniziativa di concretizzare le tecniche di resilienza e ascolto del proprio sé per apportare dei miglioramenti alla psiche frastornata della vecchia versione di me: la tipica adolescente in balia degli sbalzi ormonali. 

A dirla tutta, mi hanno cambiato le prospettive e, soprattutto, mi hanno rivoluzionato il modo in cui vivere e vedere la vita.

Borse made in Italy: purezza e arte Kilesa

Un individuo che vive senza essere contaminato nel cuore, è un individuo più unico che raro perché dotato di magnifica purezza.

“Collaboro con un ufficio stile e con due designer con le quali mi confronto per fare dei briefing sulle tendenze del momento.”

Seguire il flow di ogni corrente di stile è di per sé abbastanza impegnativo, ma utilizzare le strategie adeguate come un’ottima coordinazione di figure professionali e munirsi di strumenti di comunicazione di alto livello può fare certamente la differenza.

“Ho un ufficio press a Milano che mi mette in contatto con i vari media e gli influencers, ma promuovo anche il brand attraverso ‘Unione Industriali di Napoli’ di cui faccio parte del consiglio direttivo della sezione moda e ‘Ordine dei Dottori Commercialisti’ in quanto sono vicepresidente della commissione moda e spettacolo.”

Kilesa si presenta come un brand con un’eccellente gestione dei social sui quali è molto attivo, difatti la sua pagina ufficiale di Instagram risulta essere in costante aggiornamento e vi è ampia partecipazione a eventi e meeting professionali da parte della CEO che contribuiscono a una maggiore velocità di diffusione della fama dei prodotti.

“Ho uno showroom a Milano che rappresenta il brand a livello internazionale, e vendo anche attraverso canali di shop online e offline oltre ad avere dei marketplace di riferimento.”

È a dir poco incredibile venire a conoscenza della popolarità così elevata di un brand di moda ecosostenibile italiano anche in paesi dell’Estremo Oriente, infatti la CEO ci rivela che Kilesa ha grande successo in Giappone, Corea del Sud e Cina. 

“A volte vengo invitata a presentare il prodotto in situazioni di arte; la moda non è solo un oggetto fine a sé stesso, ma ha anche un valore intrinseco e artistico.”

Parole sante per tutti coloro che amano riscoprire l’arte in tutte le sfaccettature possibili e immaginabili che essa offre ispirandosi alla musa della moda; tutti i veri artisti ne hanno una, e spesso può essere rappresentata dall’incarnazione della propria fantasia, in particolare, dell’estro artistico.

Ammirare profondamente un’opera d’arte di qualsiasi genere essa sia significa saperne cogliere il significato animico, soffermandosi quasi con fare distratto sulla copertina.

“Le tre parole più rappresentative del brand sono: 100% made in Italy, qualità e artigianalità.”

La dolce nota finale con cui si è conclusa l’interessante e culturale intervista con Bianca Imbembo è stato un inno all’artigianato del tricolore: verde, bianco e rosso; la nostra Italia è piena di risorse di una preziosità inestimabile e queste parole confermano e rafforzano una verità che non può e non deve essere dimenticata.

Mi piace pensare che ogni intervista mi dia un’opportunità di crescita in più per diventare a mia volta la donna che voglio essere in futuro, e in questo caso ho maturato che non importa quante challenge dovrai affrontare per arrivare al traguardo, finché non ti stanchi di alimentarti interiormente attraverso la purezza del tuo sogno nel cassetto, hai tutto ciò che ti serve per superare tutte le barriere sia mentali sia fisiche. 

Non bisogna mai smettere di avere il coraggio di sperimentarsi per essere umani più umani sulla scia del progresso.

Elena Maria Colizzi